Negli ultimi anni è sempre più frequente il ricorso al noleggio a lungo termine sia per i privati, sia per le aziende. Questa soluzione fa in modo che coloro che utilizzano i veicoli non debbano far fronte agli effetti dell'obsolescenza tecnica dei veicoli che porta alla perdita di parte dell'investimento effettuato per l'acquisto. Il noleggio permette di avere sempre veicoli nuovi, efficienti e controllati, il tutto pagando solamente il canone. Il successo di questa formula è dovuto anche al fatto che è la società proprietaria ad occuparsi delle incombenze come pagamento di assicurazione e bollo. Dal 2020 vi sono però delle novità perché il bollo auto per il noleggio a lungo termine ricade sull'utilizzatore. Ecco di cosa si parla.
La nuova disciplina: bollo auto a carico dell'utilizzatore
Il bollo auto, anche conosciuta come tassa di possesso è un tributo regionale, che quindi finisce nelle casse delle Regioni e provinciali per le province di Trento e Bolzano. Storicamente il pagamento di questa imposta ricade su colui che al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) risulta essere il proprietario. Nel caso del noleggio di conseguenza il proprietario risulta essere la società di noleggio ed è sempre stato versato da costoro. Si sono però verificate delle storture perché nel caso del noleggio a lungo termine le Regioni hanno ravvisato delle disuguaglianze visto che la circolazione del veicolo avviene prevalentemente sul territorio della regione di residenza dell'utilizzatore e non del proprietario. Proprio per questo sono intervenute delle modifiche legislative. Con il Decreto Legge 124 del 2019, convertito in legge 157 del 2019, è stato stabilito che l'onere di pagare l'imposta di bollo debba ricadere sull'utilizzatore e non sul proprietario, ciò limitatamente al noleggio a lungo termine cioè di durata pari o superiore a 12 mesi.
Le norme attuative
La disciplina è stata poi completata con le norme di attuazione e prevede che dal 1° ottobre 2020 le società che stipulano contratti di noleggio debbano entro 10 giorni comunicare al PRA tutti i dati riferibili all'utilizzatore e al proprietario. Devono essere comunicati dati anagrafici, codice fiscale, ragione sociale e denominazione per gli utilizzatori che siano società, devono inoltre essere comunicati dati inerenti la residenza dell'utilizzatore, dati del veicolo, tra cui ovviamente il numero della targa, e gli estremi del contratto. In questo modo sarà possibile individuare quale Regione è titolare della tassa di possesso di un determinato veicolo. La disciplina di attuazione prevede anche che entro il 10 ottobre del 2020 le società di noleggio dovevano comunicare gli estremi dei contratti di noleggio stipulati nel periodo intercorrente tra il primo gennaio del 2020 e il 30 settembre 2020. Questo perché gli importi di tutto l'anno 2020 devono essere diretti alla Regione di residenza dell'utilizzatore.
La banca dati del PRA
Il PRA deve quindi mettere a disposizione delle Regioni i dati raccolti e queste dovranno predisporre un sistema che consenta sia al noleggiatore che all'utilizzatore di poter versare l'imposta di bollo. La normativa infatti consente il pagamento cumulativo da parte di entrambi i soggetti, ovviamente se il noleggiatore paga l'imposta di bollo al posto dell'utilizzatore effettuerà lo storno attraverso il compenso pattuito per il noleggio. Dal punto di vista pratico proprio il pagamento cumulativo può generare delle difficoltà. Nella maggior parte dei casi le società di noleggio stanno provvedendo a fornire ai clienti un modulo per la delega, in questo modo il cliente è liberato dall'onere di dover eseguire il versamento, ma sia chiaro il pagamento deve sempre ricadere su costui. Nel caso in cui il cliente non proceda alla delega, l'unico responsabile del versamento sarà lui.