Il mercato delle automobili sembra andare verso un’unica direzione: l’elettrico. Ma è davvero così?
Dal momento che l’usato ha prezzi vertiginosi e sia il diesel che la benzina hanno raggiunto costi davvero elevati, sono in molti a scegliere le auto elettriche, invogliati anche dagli incentivi statali riservati a questa categoria, non solo in Italia ma anche negli altri Paesi europei.
In particolare, la Francia è uno dei Paesi con gli incentivi più alti al momento in tutta Europa, infatti, i cittadini possono acquistare un’auto elettrica fino a 45.000 euro ottenendo fino a 6.000 euro. Per questo, lo Stato francese sta correndo ai ripari per evitare speculazioni e rivendite a prezzi maggiorati.
L’elettrico sembra essere il futuro
Anche Jim Farley, Ceo di Ford, sembra essere convinto che l’intera industria automobilistica stia andando verso una nuova e grande rivoluzione perché il costo di produzione delle auto elettriche sembra destinato a scendere e, di conseguenza, tra qualche anno l’intero mercato sarà costituito da auto a zero emissioni.
L’industria automobilistica sembra quindi avviarsi verso una vera e propria guerra di prezzi.
In Cina tutto questo si sta già realizzando, si tratta, infatti, di un Paese in cui oltre la metà delle auto vendute è elettrica, tra cui la più venduta costa circa 8.000 dollari.
In Occidente bisogna attendere l’arrivo delle batterie di nuova generazione per ottenere un calo dei prezzi, che saranno più facili da produrre e sprovviste di materiali costosi come il nichel o il cobalto, ma non si tratta solo delle batterie. Le auto elettriche sono addirittura più facili da produrre di quelle a combustione interna perché necessitano di meno manodopera e i tempi di produzione sono inferiori.
In futuro le auto elettriche saranno ottimizzate e, a parità di batteria, riusciranno ad avere un’autonomia maggiore anche di 100 km, con batterie più piccole rimarranno invariate le percorrenze, con risparmi sui costi di produzione.
Con la transizione ecologica si stanno quindi stabilendo nuovi equilibri in cui alcune aziende riusciranno ad affermarsi a livello mondiale a discapito di altre che saranno costrette a fondersi insieme.
Reperire le materie prime
Secondo i rappresentanti dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), puntare esclusivamente sull’elettrico per decarbonizzare la mobilità è un errore, perché ci sono alcune tecnologie, come l’idrogeno, che in futuro potrebbero dare risultati straordinari.
C’è anche un problema che esiste ed è reale: il reperimento delle materie prime per realizzare i veicoli elettrici.
Un altro problema sembra essere rappresentato dalle colonnine di ricarica, dato che ad oggi si riscontra una spinta nelle vendite di veicoli elettrici ma il sistema di infrastrutture elettriche non è ancora abbastanza sviluppato. ù
Per questo, puntare su un’unica tecnologia non è possibile anche perché mezzi come i camion non possono essere esclusivamente elettrici per lungo raggio, bisogna invece puntare su bio-carburanti e sull’idrogeno, oltre che sulle soluzioni di tipo ibrido.
Fiat 500 elettrica, la regina d’Europa
La crisi dell’auto sembra non aver coinvolto, però, i veicoli elettrici, che hanno visto una crescita del 13% ad aprile con 83.000 unità immatricolate.
In particolare, la Fiat 500 elettrica si è classificata prima ad aprile con più di 5.500 unità vendute, il 69% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Norvegia, specchio della situazione europea?
In Norvegia, nel mese di maggio, le immatricolazioni di auto al 100% elettriche hanno superato la quota del 73%, ma dato il numero di popolazione i dati sono rilevanti e interessanti. Rispetto allo scorso anno si nota un calo di vendite per le ibride plug-in e per le ibride non ricaricabili. In uno scenario in cui le vendite sono in generale calate, quelle delle elettriche sono, invece, cresciute.
In Norvegia un’auto su dieci è elettrica e da sempre è uno dei Paesi che più ha scommesso sull’elettrico. È questo il futuro?